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Abbigliamento
Nuovi Vestiti Civilizzati e Cheong-sam Migliorato
L’ingresso della Cina nella società moderna è segnato dalla Guerra dell’Oppio del 1840. Imponenti navi da guerra e potenti cannoni sfondarono le mura di questa antica civiltà orientale portando valori e stili di vita occidentali. Per quanto riguarda l’estetica, le maggiori conseguenze furono il taglio del codino mancese e la modifica dell’abbigliamento, applauditi da coloro che aveva esperiena degli studi all’estero. Soprattutto “l’ordine di tagliarsi il codino” istituito nei primi anni della repubblica cinsese(1911-1949) liberò infine gli uomini dal loro imbarazzante e pesante codino. Molti imprevedibili cambiamenti avvennero nello stile di abbigliamento nella storia della Cina portati dal progresso e dallo sviluppo sociale.
Durante il periodo della repubblica cinese, influenzati dalle mode europee ed americane, lo stile ed i modelli dei tradizionali vestiti Qing iniziarono gradualmente ad essere modificati. Gli uomini della media e dell’alta classe iniziarono a indossare l’uniforme di Sun yat-sen, completi occidentali, scarpe di pelle, cappelli a bombetta invece di lunghe vesti, giacche da mandarini, scarpe in cotone e zucchetti. Gli uomini per strada indossavano lunghe vesti di cotone (prevalentemente blu o grigie), gonne corte e pantaloni, ed iniziò la produzione locale di abiti in cotone bianco, cappotti leggeri in cotone, cappotti pesanti in cotone, pantaloni a cavallo alto. Le signore e le signorine della classe media ed alta indossavnao cheong-sam fatti in ogni tipo di materiale importato, gonne in stile occidentale, scarpe con i tacchi alti e gioielli in oro, argento, giada e smeraldi. Le donne di classi inferiori indossavano giacche in stile cinese, cappotti in cotone fatti da pezzi di stoffa usata, e scarpe ricamate.
I nuovi modelli e stili di vestiario erano ispirati agli indumenti quotidiani maschili della dinastia Qing. La giacca da mandarino in stile duijin, lunga fino all’ombelico e con maniche strette, cinque bottoni sul davanti. La lunga veste chiamata “bottoni a destra” assieme a grandi capi d’abbigliamento che arrivava due pollici sopra l’anca. Su entrambi i lati della veste, c’erano aperture lunghe un “chi”(1 metro=3 chi). La lunghezza delle maniche era circa uguale a quella della giacca. Lunghe vesti e cappotti con pantaloni occidentali, bombette, sciarpe bianche e luccicanti scarpe di pelle. Questo era il modo di mescolare indumenti occidentali e cinesi degli uomini della media borghesia nei primi anni della repubblica della cina. Indossare un intero completo occidentale era considerato davvero ardito.
Agli albori della repubblica, i giovani studenti cinesi andavano a studiare in giappone e portavano in Cina le loro uniformi giapponesi. Questo stile che seguiva quel occidentale di un completo a tre pezzi con maniche separate fatto su misura, mostrava il loro spirito giovanile ma con un tocco di sobrietà e raffinatezza. Generalmente non usavano colletti flessibili, ma colletti orlati senza cravatta. Sul davanti della giacca, c’erano due tasche nascoste, a destra e a sinistra. Sulla sinistra c’era una tasca all’infuori per il portafoglio. L’uniforme giapponese non benvenuta solo dagli studenti, ma si trasformò presto nell’abito più indossato, l’uniforme di Sun Yat-sen.
Le perticolarità dell’uniforme di Sun Yat-Sen sono le tasche e il taglio del colletto. Un colletto che poteva essere tirato sull’altezza idonea ed un colletto all’interno aveva l’effetto degli ali-colletti di un completo occidentale. Le tasche della giacca sono quattro. Le due inferiori era compatte e rimboccate nello stile dell “tasche qin” perché potessero contenere più cose. Soffici chiusure prevenivano la perdita degli oggetti. Due grandi tasche nascoste davanti in basso, una piccola in vita(tasca da orologio) e due sul retro con chiusura in stoffa. Questo modello di completo da uomo disegnato dallo stsso fondatore della repubblica è più pratico del completo occidentale e si adatta meglio allo stile di vita e all’estetica cinese. Modelli, colori e materiali erano occidentali, ma la qualità della fattura e la simmetria, la solennità e la restrizione venivano dallo stile cinese. Da quando è stata inventata, nel 1923, l’uniforme di Sun Yat-Sen è diventata il classico vestito formale maschile in cina.
Con lo scoppio dell Prima Guerra Mondiale, il movimento femminista occidentale germogliò. Le donne non potevano più accettare il loro ruolo di accessori e vittime familiari, e iniziarono a cercare di fare carriera in ambiente precedentemente maschili. Iniziarono ad indossare pantaloni lunghi e a portare i capelli corti. Questo movimento si unò con “il movinento di nuova civilizzazione” che stava fiorendo in Cina. Influenzate da questa corsa al progresso, alla liberà e alla democrazia, molte donne iniziarono a lasciare la famiglia per l’educazione superiore. Sognavano l’indipendenza economica ed il matrimonio per amore.
Le studentesse che studiavano oltreoceano e gli studenti delle locali missioni-scuole iniziarono a indossare “vestiti nuovi e civilizzati”, giacche strette in vita, magliette a maniche corte o a tre quarti a forma di corno. Le gonne erano originalmente nere e lunghe, ma gradualmente si accorciarono fino a mostrare gli stinchi. Questo stile d’abbigliamento liscio e semplice divenne la moda degli anni 1920 e 1930. La stima per gli abiti occidentali influenzò la rinascita dell’immagine generale delle donne cinesi. Cosmetici e accessori europei e americani apparvero nei mercati. Sbiancare la pelle, annerire i capelli, arricciare le ciglia, usare l’ombretto, tagliarsi i capelli corti, arricciarsi i capelli, indossare una camelia o una lunga collana di perle cone Chanel, portare borse di pelle di camoscio, tacchi alti.... questo ricreò l’immagine della donna cinese alla moda.
Il tanto apprezzato oggigiorno cheong-sam subì modifiche e sviluppo anch’esso in quel periodo.
Il choeng-sam in cinese è chiamato “abito bandiera”, ossia il vestito delle persone con la bandiera. È il ternime con cui gli Han chiamavano i mancesi. Probabilmente influenzate dalle idee sull’uguaglianza sessuale, le donne che indossavano il tradizionale abito a due pezzi, volevano anch’esse avere un unico vestito come gli uomini. Nel 1921, un gruppo di studentesse di un liceo di shanghai decisero di indossare un vestito lungo. All’inizio il modello prevalente era un cheong-sum di cotone blu, largo e dritto con le maniche a campana. Era un vestito lungo fino ai piedi senza orli o colletto legato. Il vestito era molto serio e formale. Il modello attirò l’interesse delle donne della città e divenne di moda. Soggetto alla costante influenza delle mode occidentali, il cheong-sam si è accorciato, stretto, e modificato negli orli e nelle maniche.
Nella metà degli anni 1920 la lunghezza del cheong-sam si accorciò, e la parte del torace si strinse. L’abito era comunque decorato da ricami e disegni. Alla fine degli anni ‘20 si accorciò incredibilmente fino ad arrivare a mezza coscia. Il girovita si strinse e lo spacco da ambo le parti si allungò. Dal ’30 il cheong-sam ha continuato incessantemente a evolversi. All’inizio il colletto alto(fino alle guance) e stretto era adorato, poi andò di moda basso. E poco dopo era di nuovo in auge il colletto alto. Lo stesso accadde alle maniche. Dal polso si alzarono a metà braccio, poi al gomito, a vicino alle ascelle, ed infine niente maniche. Il bordo della veste talvolta era lungo fino al pavimento, altre volte era al ginocchio. Oltre alle aperture sul lati, potevano esserci aperture sul davanti. Oltre ai tradizionali broccati, molte piccole fabbriche iniziarono a produrre vestiti di cotone, lino e seta. I colori scelti erano sempre semplici ed eleganti. I colletti, le maniche ed gli orli erano ricamati ma sobriamente. Le tradizionali vesti cinesi non mostravano le forme del corpo, ma con la moderna tendenza di risaltare le curve corporee con i vestiti femminili, il cheong-sam è divenuto il migliore vestito per mostrare la flessuosità e la sensualità del corpo femminile.
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