Cerca tuo Cina Viaggio
Destinazioni:
icon
Home>Cina Guida>Cina Cultura>Abbigliamento

Abbigliamento

Significati dei Cappelli

Da Duccio,2013-08-06

Nella vasta foresta delle grandi e piccole montagne An vive la minoranza Èlunchun, che usa da generazioni pellicce di animali per vestirsi. I vestiti dell’Etnia Èlunchun sono in gran parte fatti di pelli di capriolo. Riguardo ai vestiti per la stagione fredda usano le pelli dei caprioli catturati in autunno ed in inverno, che resistono molto bene la freddezza grazie al pelo lungo e folto ed alla pelle folta ma forte. Per la stagione calda, usano i caprioli catturati in estate, perchè la loro pelliccia è più corta e leggera.

 

I vestiti in capriolo dell’Etnia Èlunchun includono vestiti, cappotti, pantaloni, stivali, calzini, guanti, grembiuli, giacche e persino cartelle. Tra tutti gli indumenti, il più caratteristico è il cappello fatto con la pelliccia della testa del capriolo. Tradizionalmente prima si toglie la pelle della testa del capriolo. La pelliccia viene quindi rivestita di una crema fatta con fegato di animali, o di feccia di alberi morti mischiata con acqua, e fatta asciugare. Quindi la pelliccia viene arrotolata e coperta per uno o due giorni per far sì che il materiale spalmato si ammorbidisca e fermenti. Seccessivamente vengono rimossi i frammenti putrefatti, la pelle viene impastata molte volte finché non diventa perfettamente soffice. Delle sottili strisce di pelle nera vengono cucite al posto degli occhi. Le orecchie vengono tagliate e rimpiazzate dalle finte orecchie fatte di pelliccia di capriolo. Dopo ciò, il cappello è completo. L’aggiunta delle orecchie finte è una neccessità che deriva dalla caccia, non c’è camuffamento migliore per cacciare caprioli che travestirsi da capriolo! Quando un cacciatore si nasconde nella foresta motrando solo il suo cappello di pelliccia, i caprioli selvatici abbassano la guardia considerandolo un loro simile. Dopo ciò è facile cacciare la preda dopo che si sente tranquilla attorno a sé. Se il cappello da capriolo ha le orecchie vere possono accadere spiacevoli incidenti, perché gli altri cacciatori non distinguino i colleghi dalle prede.

 

Anche l’Etnia Daur, del nord-est della Cina ama fare cappelli con pellicce d’animali. Oltre al cappello di capriolo, fabbricando quelli di volpe e di lupo. La minoranza Ewenke, che ha vissuto per generazioni nella foresta, nella prateria e nella valle a sud del Fiume Erguna, nel nord della Cina, indossa anch’essa cappelli di testa di animali. Ma oltre ai caprioli, fanno cappelli di cane mongolo e di cervo. Il risultato è resistente e credibile. L’uso di teste di animali come cappelli può essere considerato un certo stile di abbigliamento tra le minoranze del nord-est, che è molto legato alle loro attività commerciali.

 

Poiché è l’indumento più visibile ed in alto tra tutti, il cappello merita particolare attenzione nello studio di una cultura. Alcuni cappelli comunicano le origini di una nazione, altri l’intelligenza del suo popolo, altri ti parlano del tempo, e alcuni suggeriscono posizione sociale o commerciale del portatore. Parlando in generale, le persone mettono grande creatività e talento artistico nella produzione dei cappelli. Qualsiasi cosa debba significare, la bellezza non è mai negata.

 

Il cappello Yuguro di feltro è come un corno al contrario. L’apertura del corno è circolare e molto larga, e i bordi sono decorati con strisce di seta nera. La bocca del corno è la corona del cappello. La corona è decorata con ogni tipo di disegno e tavoletta rossa. Si dice che questo tipo di cappello è un simbolo per commemorare un’eriona Yugura. Per la felicità del suo popolo combatte all’ultimo sangue contro il diavolo, e i tasselli rossi sul cappello rappresentano proprio le sue goccie di sangue.

 

Le regazze dell’Etnia Yi, della zona vicino al Fiume Rosso nello Yunnan hanno i loro preziosi cappelli a cresta di gallo. Si dice che una coppia di amanti combatte il diavolo innalzando delle torce, per andare alla ricerca della felicità e della luce e salvare la loro patria dalla decadenza e dall’oscurità. Sfortunatamente il diavolo li catturò, ma la ragazza riuscì a scappare con l’aiuto di un uomo anziano. L’uomo le spiegò come farsi che un gallo canti, e faccia sorgere il sole. Quando la ragazza lo fece il diavolo scappò, il fidanzato e la patria si salvarono e lei vide per un attimo la luce. Per mostrare eterna gratitudine al gallo che salvò le loro vite, la gente di Yi iniziò a far indossare alle ragazze delle creste, anche perché credevano che il gallo potesse portare fortuna, luce, salvezza e felicità al mondo. Oltre all’Etnia Yi, anche le minorazne Hani e Bai hanno dei cappelli femminili di forma e stile molto simile.

 

C’è una leggenda anche sul cappello Kirgizo. Nell’antichità, c’era un re coraggioso e asturo. Capì che in pattuglia il suo esercito era troppo disordinato e disorganizzato, è difficile da riconoscere a causa dei vestiti e dei cappelli troppo sobri. Così convocò tutti i funzionari e ordinò loro di disegnare un tipo di cappello unico per soldati entro quaranta giorni. Doveva sembrare una stella cadente, un fiore colorato, un picco di montagna coperto di neve e ghiaccio. Doveva essere in grado di sopportate pioggia, neve, vento e sabbia. 39 giorni passarono, e nessuno riusciva a disegnare un cappello che soddisfacesse i desideri del re ed i bisogni dei soldati. Il quarantesimo giorno la bellissima figlia di un funzionario disegnò un cappello bianco di feltro. il re fu molto soddisfatto e ordinò sia al suo esercito sia al suo popolo di indossare quel cappello, e cosi è stato per generazioni e generazioni fino ai giorni nostri. Questo cappello è fatto di feltro di lana con la forma arrotolata, e può avere una punta piatta, a spirale e con quattro angoli. Ci sono due bocche sull’orlo che lo dividono in anteriore e posteriore. Se gli orli vengono arrotolati completamente, il cappello può sopportare neve e pioggia, se si lascia giù la parte davanti ripara del sole, se sono lasciati giù entrambi vento e sabbia non sono un problema. I Kirgizi lo considerano un cappello sacro. Quando non lo indossano lo appendono e lo ripongono in posti alti, perché non sia facilmente raggiungibile. Nessuno puoò toccare o ridere del loro cappello perché è considerata un offesa mortale. 

Viaggio su Misura Disegna Subito