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Racconti per Cina Viaggio

Ma Va a Cina 1

Da Enrico,2014-03-17

Spesso quando qualcuno vuole mandarti a 'quel paese' è probabile che ti dica “ma va in Cina”. Nel tempo la Cina è entrata nell'immaginario di tutti come il posto più lontano che ci possa essere. Forse un retaggio dell'impresa di Marco Polo? Ebbene un giorno dopo l'ennesima volta che mi sono sentita dire “Ma va in Cina” vengo fulminata e penso “Perchè no?”.

 

Visto che le idee migliori sono quelle che mi arrivano all'improvviso e non mi lasciano più, prendo in mano il programma dei viaggi dell'associazione culturale che seguo e vedo che a settembre si organizza un viaggio in Cina, itinerario Shanghai, Xi'an e Pechino.

 

Il programma prevede un viaggio di 10 giorni, partenza il 12 settembre e rientro il 21 settembre.

 

Così il 12 settembre mi trovo assieme ad altri 16 sconosciuti compagni di viaggio in partenza da Venezia diretti a Francoforte per il cambio per poi affrontare le 11 ore di volo per Shanghai.

 

Il 13 settembre atterriamo a Shanghai ore 16 locali e ad accoglierci c'è il tempo peggiore che si possa immaginare. Una letterale pioggia di fulmini si abbatte sulla città, il traffico è inteso e le strade in molti punti sono allagate, c'è gente che cammina con l'acqua alle ginocchia e motorini fermi, in qualche modo mi ricorda Venezia durante l'acqua alta. Il resto della giornata passa tra la sistemazione in hotel e riposo, dal giorno dopo si comincia a fare sul serio.

 

Premetto che durante questo viaggio ho notato che nelle città, sono sopravvissuti veramente pochi quartieri vecchi, molti sono stati smantellati per fare spazio a nuove strutture. Lo spazio in città è poco e la densità della popolazione è altissima. Però grazie allo sviluppo del turismo e ad una nuova presa di coscienza si sta cercando di salvare e conservare le vecchie strutture architettoniche. Molti potrebbero essere delusi dal trovarsi circondati da condomini e grattacieli, c'è chi ha detto che i grattacieli può vederli a New York ma non dimentichiamo che la Cina è un paese che tende al futuro.

14 settembre

 

Sveglia presto, si parte verso la zona vecchia della città per la visita del giardino del Mandarino Yu che è un esempio di giardino in stile antico cinese.

 

Entrando nel vecchio quartiere mi assale un senso di stordimento. Un forte odore pervade le vie ed è un misto tra cibo e fogna. Non piove ma è molto afoso ci sono più di 30 gradi, c'è un gran via vai di gente, i negozi vendono di tutto. Le costruzioni sono splendide, il bianco e gli intarsi di legno la fanno da padroni e i tetti finisco con le tipiche punte all'insù.

 

Entriamo nel giardino attraversando un tipico ponte a zig zag che è un accorgimento anti-spiriti, che secondo la tradizione camminano solo in linea retta.

 

All'ingresso del giardino attraversata la porta ci si trova subito la strada sbarrata da una grande pietra, questa ha la funzione di non far uscire dal giardino l'aria buona e l'energia positiva.

 

Il giardino al suo interno è un capolavoro di piccoli angoli, dove l'immaginazione può spaziare e la mente trovare ristoro. E qui la macchinetta fotografica comincia il suo duro lavoro che l'attenderà per tutto il viaggio.

 

All'uscita del giardino ci viene lasciato un po' di tempo libero, qui le persone cominciano a lanciarsi nei primi acquisti. Parola d'ordine contrattare fino allo sfinimento.

 

Dopo la pausa si riprende la visita diretti al tempio del Buddha di Giada. L'attrazione principale di questo tempio sono due statue di Buddha completamente scolpite in grandi blocchi di Giada. Più che le statue di giada mi colpiscono le statue di alcuni personaggi che vengono venerati, alcune hanno l'aria davvero terrificante solo che non sono demoni ma protettori.

 
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